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| 08.07.2008 Se è vero che nel calcio è difficile trovare “bandiere”. Uomini simbolo che, magari rinunciando ad ingaggi più alti, si affezionino ad una maglia ed ai tifosi che quella maglia amano, uno di questi è certamente Marco Morbidoni.
Ben 6 stagioni trascorse in maglia cremisi, indossando anche la fascia di capitano, disputando tra serie D e C2 la bellezza di 141 gare di campionato con il Tole, nonostante qualche infortunio e la parentesi cagliese, mettendo a segno anche 6 reti (memorabile quella con la Rata).
Anche i numeri parlano chiaro: Marco Morbidoni è un “cuore-cremisi”!
Ma il calcio ha le sue (dure) regole tant’è che la prossima stagione Capitan Morbidoni non vestirà più la nostra casacca. Un po’ come avviene nelle unione coniugali di colpo qualcosa si è rotto. Ma a differenza di chiassosi “cornuti” o di isteriche “donne tradite” il Capitano mantiene il suo solito stile e non lancia anatemi contro nessuno. Prende atto e va avanti. Basta guardarlo negli occhi per capire tutto il suo dispiacere. Però, anche se a malincuore, va avanti come si comanda ad un uomo vero. D. MARCO CHE EFFETTO TI FA LASCIARE DOPO BEN 6 ANNI TOLENTINO E LA MAGLIA CREMISI?R. Sinceramente fa un effetto molto strano…una storia d’amore durata 6 anni e vissuta a 360° non solo da me ma anche dalla mia famiglia tant’è vero che i miei erano diventati dei veri e propri “sconvolts”! Porto con me il ricordo fantastico di 6 anni indimenticabili, emozioni uniche vissute con ‘anima e cuore sia nel bene che nel male. Purtroppo il mio ciclo è arrivato al capolinea, ho come la sensazione che quel giocattolo che tanto funzionava bene sia stato aperto e che si sia inceppato.D. QUESTI SEI ANNI NON SONO STATI AVARI DI INFORTUNI PURTROPPO. QUALI SONO LE COSE CHE RICORDI CON MAGGIORE PIACERE E QUELLE CHE INVECE VORRESTI DIMENTICARE IN FRETTA?R. I ricordi più belli sicuramente riguardano l’anno della promozione in C2, i due anni da professionista, il fatto di essere diventato capitano è stato per me motivo di orgoglio e l’annata fantastica con mister Zannini, fino alla finale playoff, coincisa con la mia più bella stagione di sempre in cui sono riuscito ad andare a segno 4 volte. Tra i momenti più infelici non posso che ricordare le due retrocessioni dalla C2 in D e quella di quest’anno e poi qualche infortunio serio che mi è capitato nei due anni di C. In entrambi i casi sono stato costretto a saltare parecchie gare.D. LO SCORSO ANNO, MISTER GIOVANNI PAGLIARI, MI DISSE “MORBIDONI E’ UNO DA SERIE C”. QUALCHE RAMMARICO PER NON AVER CONTINUATO A DISPUTARLA DOPO LA RETROCESSIONE CON IL TOLE?R. Sicuramente le parole di Mister Pagliari non possono che farmi piacere e lo ringrazio per questo. Ripeto l’unica cosa che cancellerei dei due anni di C sono gli infortuni perché in entrambi gli anni sono arrivati sul più bello. Per il resto, quello che per me è contato è giocare in un ambiente che sentivo come mio. A Tolentino mi son sentito come a casa ed indossare la maglia del Tole per me è stato un onore. Non mi son sentito sminuito nell’indossarla tra i dilettanti anziché tra i prof. Anche se le possibilità francamente le ho avute. Di certo, essendo stata una scelta di vita convinta, non ho rimpianti. D. CAPITANO E’ GIUNTO L’ORA DELL’ADDIO. DOVE ANDRAI IL PROSSIMO ANNO? SI PARLAVA CON TANTA, FORSE ANCHE TROPPA E SOSPETTA, INSISTENZA DI UN TUO APPRODO ALLA RATA.R. Mi sono accordato con il Montegranaro e prenderò parte al campionato di eccellenza. Non è stato facile scendere di categoria ma sono stato affascinato dal progetto di questa società e dalla serietà e onestà con cui si sono rivolti a me. Sinceramente ho avuto anche altre richieste ma avevo la necessità e la priorità di lavorare con persone serie ed è per questo che non ho guardato la categoria. Parto con grande entusiasmo, la speranza è di ripetere quanto di buono fatto in cremisi.
Per quanto riguarda la storia della Maceratese ho appreso anch’io dai giornali la voce dell’interessamento della rata e sinceramente non c’è mai stato nessun contatto. Le solite voci di calciomercato. Aggiungo che per rispetto dei tifosi cremisi a Macerata, senza nulla togliere a quella società, non sarei mai andato. D’altronde anche io oramai mi sento una “mezzafaccia”.D. A TOLENTINO TANTE PERSONE TI HANNO VOLUTO BENE E, PARLANDO, SI CAPISCE COME L’AFFETTO E LA STIMA NEI TUOI CONFRONTI SIA RIMASTA IMMUTATA. CHE COSA VORRESTI DIRE AGLI SCONVOLTS ED A I C.D. “TRIBUNAI”?R. A Tolentino, come ribadisco, mi sono sentito come a casa sin da subito ed è proprio grazie all’affetto della gente. Ho un ricordo stupendo di tutti i tifosi, dei cosiddetti “tribunai” e dei ragazzi degli “sconvolts”. Dopo ogni gol o dopo ogni vittoria il mio primo pensiero era quello di correre sotto la gradinata per abbracciarli. Mi hanno dato davvero tanto tanto affetto. Pensa che ho una maglia attaccata di fianco al letto che mi hanno regalato l’anno scorso con una dedica e ogni notte prima di dormire il mio sguardo va lì…li porterò per sempre nel cuore! Sono queste le cose più belle perché significa che il mio essere, il mio modo di dare tutto me stesso in campo è stato apprezzato. Mando a tutte quelle persone che mi hanno voluto bene un caloroso abbraccio e le ringrazio di cuore…ora basta sennò va a finire che ci scappa la lacrima!
Marco Morbidoni, sotto la "Pallorito" dopo lo storico goal segnato alla Rata |
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