| Il Resto del Carlino del 27.05.2008
IL TOLENTINO RITORNA IN ECCELLENZA DOPO 15 ANNI-
TOLENTINO- E’ ANDATA come si temeva, perché nel miracolo, realisticamente parlando, ci credevano in pochi. E nella maniera peggiore, perché il Tolentino pur disputando una discreta prova ancora una volta non è riuscito a fare gol e con lo 0-0 nel return-match di Pescìna contro il Luco Canistro conosce l’onta della retrocessione. Avendo pareggiato le due gare dei playout ed essendo le due squadre alla pari come punti (2) e differenza-gol (zero), è scattata la migliore posizione nella classifica finale dei marsicani che invece si sono salvati. Retrocessione quindi (non accadeva dalla C2 2005-6) per il Tolentino, dopo tre stagioni consecutive in D e con ritorno in Eccellenza dopo 15 anni (l’ultima risale al 1992-93). Salvo buon esito della domanda di ripescaggio che il presidente Giorgio Longhi, dopo aver detto ancor prima dei playout che sarebbe rimasto al suo posto, intende presentare. A Pescìna il tecnico Adriano Piraccini non ha rischiato all’inizio D’Addazio e ha confermato sia la difesa con Tomba in porta, Bigoni e Monti terzini, Savini e Morbidoni centrali, sia la seconda linea con Ebeye e Giorgini, quindi Tartabini e Irace esterni, davanti Valbonesi (per Marasca) e Chicco, con qualche perplessità destata dalla rinnovata fiducia a Giorgini e Irace (ma anche per il sacrificio di Rossini). Una formazione che tutto sommato non ha però corso grossi rischi, ma ha mancato (con Morbidoni, Monti, Valbonesi e Tartarbini) il gol-partita che valeva la salvezza. "Ancora una volta la squadra ha dato moltissimo" – commenta un Piraccini profondamente amareggiato e la cui conferma in cremisi non appare certa - "procurandosi varie occasioni da gol in quel poco tempo in cui è stato possibile giocare al calcio. Dovevamo e meritavamo di vincere e abbiamo creato i presupposti perché ciò avvenisse, non concedendo quasi nulla agli avversari. Ma se dopo essere riusciti a non subire gol non ne fai, tutto diventa inutile". Non è proprio il caso, aggiungiamo, star qui a sottilizzare essendo questa la degna conclusione di un’annata delle più sballate: ci sarà modo di parlarne in seguito. Sulla quale, a caldo, il capo-popolo cremisi, Marco Romagnoli, presente a Pescìna con oltre cento tifosi (alcuni di questi hanno anche abbozzato una specie di invasione di campo) ha detto che si tratta di una "delusione che parte da lontano". Ancora più esplicito alla domanda sul futuro della squadra: "chiedetelo a chi l’ha distrutta: noi tifosi non sappiamo più cosa fare".
Carlo Simonetti
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