Premesso che mi dissocio completamente dai voti assurdi del collega abruzzese, questo è quanto ho scritto ieri in pulmann:
http://carta.ilmessaggero.it/sfoglia_giorn...&ediz=13_ANCONAPESCINA - Adriano Piraccini a fine partita è evidentemente amareggiato. Il suo Tolentino non ce l'ha fatta e retrocede in Eccellenza. «Abbiamo costruito tre-quattro palle gol, mentre non ne ho contate da parte loro. Era quello che volevamo fare: non subire gol, ma i nostri limiti sono usciti nuovamente fuori. Non riusciamo a fare gol, ma abbiamo fatto la partita giusta che dovevamo fare. Ci abbiamo provato in tutti i modi, anche rischiando qualcosa. Non ho rammarico per la partita di andata che, in fondo, è stata giocata anche bene. Direi che la retrocessione parte da lontano, bisogna essere onesti. La squadra oggi ha dimostrato, comunque, di giocare. Ha creato, ha costruito palle gol. Di fronte alla retrocessione possono sembra giustificazioni che possono non stare in piedi, ma chi vede le partite lo sa. Oggi abbiamo giocato un quarto d'ora nel primo tempo, dieci minuti nel secondo... una roba indecente a livello calcistico. Credo di non aver mai visto una situazione del genere, anche se su campi del genere bisogna anche aspettarselo. Loro sono stati abili a giostrare la situazione, anche se in certi momenti la situazione con tanti giocatori loro a terra sembrava ridicola. Credo che l'arbitro non sia stato in grado di gestire molto bene la situazione. Non posso dire che ha arbitrato male, ma abbiam giocato troppo poco a calcio».
Il tecnico si assume le sue responsabilità. «Me ne prendo tante. Un allenatore che retrocede di responsabilità ne ha senz'altro. Però, la squadra ha sempre giocato a calcio, ha sempre creato i presupposti per vincere le partite anche se non siamo stati capaci di vincerle perchè probabilmente cambia qualcosa».
Pungolato su eventuali responsabilità della società, Piraccini afferma «Io dico che ognuno si assume le proprie. Io mi assumo le mie, la responsabilità si prenderà le proprie. Non mi sembra questo, però, il momento per fare una disamina di cosa sia stato sbagliato. La nostra carenza è una carenza evidentemente tecnica che ci ha portato a non vincere alcune partite quando potevamo farlo. Situazioni pagate a caro prezzo».
PESCINA - Non basta il pareggio al Tolentino per evitare la retrocessione in Eccellenza. Lo zero a zero di Pescina condanna inesorabilmente la formazione di Piraccini che ci ha provato, ma ha evidenziato i consueti limiti in zona gol. La squadra cremisi non ha costruito tantissimo, ma ha rischiato davvero poco. Tutte e due le formazioni sono scese in campo timorose, nervose, con evidente paura degli avversari che avevano di fronte.
La prima palla interessante la gioca il Tolentino al 3', quando Monti tocca un pallone per Irace che lancia Chicco. L'attaccante imbecca Valbonesi la cui conclusione debole viene bloccata da Principe. Al 6' si fa vedere il Luco con Pedalino che raccoglie la palla su una rimessa laterale sbagliata dal Tolentino, entra in area e da posizione defilata tira fuori. Più Luco che Tolentino nella prima fase della gara, con la formazione di Vivarini che mette in difficoltà i cremisi nella zona nevralgica, ma non impegna mai severamente Tomba. Dopo la prima mezz'ora la gara si riequilibra e il Tolentino torna a farsi vedere dalle parti di Principe. Al 33' Giorgini lancia Chicco che prova a servire Tartabini, ma la sua conclusione risulta facile preda di Principe. Al 41' il Tolentino crea la palla gol più pericolosa del primo tempo e forse dell'intera partita. Calcio d'angolo di Giorgini che trova Morbidoni sul secondo palo. Il colpo di testa a botta sicura del centrale cremisi trova pronto alla grande parata il portiere abruzzese.
Il secondo tempo è ancora più avaro di emozioni. Il gioco effettivo sul terreno di gioco si potrebbe calcolare in poco più di un quarto d'ora. Al 12' della ripresa ci prova Tartabini con una conclusione che finisce alta sulla trasversale della porta del Luco. Altra palla gol clamorosa per il Tolentino al quarto d'ora con Principe capace di neutralizzare per ben due volte: prima esce alla disperata su Valbonesi, poi respinge il siluro di Monti a botta sicura. Da questo momento in poi a calcio si gioca davvero poco. Il Tolentino mette in campo tutti gli attaccanti disponibili, sposta anche Morbidoni come centravanti aggiunto, ma non riesce più a impensierire il portiere abruzzese. Il direttore di gara lascia correre le evidenti perdite di tempo dei marsicani e al 41' espelle Regner per doppia ammonizione, dopo un intervento-killer su Tomba in uscita.
I cinque minuti di recupero non sono sufficienti al Tolentino per mettere a segno la zampata vincente: di fatto, nel recupero non si gioca praticamente mai. L'unica emozione è un tentativo di invasione di campo dei tifosi della squadra cremisi. Poi il triplice fischio e la sentenza, forse attesa, non certo inaspettata: si ricomincia dall'Eccellenza. Ma il Tolentino, di fatto, non è retrocesso di sicuro nel doppio confronto con il Luco Canistro.