| TRATTO DA "abruzzocalciodilettanti"
«LA SALVEZZA? CONTRO IL TOLENTINO CI VOGLIONO UNDICI DI GENOVA»
Il ds del Canistro Roberto Druda pronto ai play out e poi al mercato sudamericano: "Il nostro capitano l'esempio da seguire per tutti se vogliamo restare in serie D"
DALLA REDAZIONE -
Salvare una stagione iniziata con il piede sbagliato, ma rimessa sui binari giusti in tempo per sfiorare il miracolo. Il Canistro si gioca un anno di lavoro nei play out del girone F della serie D contro il Tolentino.
Uno scontro tra Davide e Golia, considerando che i rovetani rappresentano una delle realtà geografiche più piccole del panorama calcistico interregionale, mentre i marchigiani hanno una città alle spalle, tradizione e recente passato nei professionisti.
Vincenzo Vivarini, però, parte con il vantaggio della miglior classifica e un discreto ottimismo, scaturito dallottimo finale di stagione dei biancorossi. Solo la sconfitta casalinga alla penultima giornata, nel derby contro la Sant, ha impedito al Canistro di raggiungere la salvezza diretta.
La delusione per quella festa mancata è stata subito smaltita, vincendo il derby di Morro dOro che ha regalato alla formazione allestita dal ds Roberto Druda (nella foto) il sest'ultimo posto. In caso di pareggio nei 180, Canistro in serie D e Tolentino in Eccellenza.
Proprio il ds di Pineto, dalla scorsa stagione alle dipendenze della società rovetana, scalda i motori in vista della doppia sfida salvezza.
«La squadra è molto concentrata, nessuno qui vuole sciupare tutto il lavoro fatto in questi mesi per salvare la categoria. Le sensazioni sono positive».
Peccato per quel ko interno con la Sant: senza quellintoppo sareste già in vacanza.
«Lì i giallorossi hanno impostato meglio la partita, ma noi abbiamo giocato una grande partita. Buonocore e gli altri elementi desperienza vibratiani hanno fatto la differenza. Noi siamo arrivati allappuntamento con qualche elemento acciaccato, come Rachini, e abbiamo pagato le conseguenze».
Purtroppo il cammino del Canistro è stato condizionato dalla rivoluzione tecnica estiva e dal fattore campo.
«Abbiamo allestito una squadra giovane e tutta nuova, con molti elementi alla prima esperienza nella categoria. Costruire un gruppo in questo modo non è facile, si può commettere qualche errore di valutazione. Per fortuna è arrivato Vivarini, ci ha pensato lui a fare chiarezza prendendo subito decisioni importanti e nette. La questione campo ci ha fatto perdere qualche punto per strada. Giocare a Pescina, oltre a far diminuire il numero di spettatori, ha giocato a nostro sfavore in più d'una occasione. Anche il ritorno dei play out lo giocheremo al Barbati. Ma stavolta dovremo vincere».
Miracolo sfumato, ora sotto con il Tolentino. Che si batte come? «E una grande piazza abituata a vivere certe situazioni, sia in positivo che in negativo. Troveremo un ambiente molto caldo».
La differenza potrebbe farla il vostro uomo migliore: Luca Di Genova.
«Se vogliamo salvarci, tutta la squadra deve prendere esempio da lui: si sta comportando da vero capitano. Contro la Sant ha giocato una partita sontuosa. In questo momento è il trascinatore della squadra, un giocatore che in serie D nessuno si può permettere».
In caso di salvezza, Druda partirà per lArgentina a caccia di nuovi talenti, mentre quelli valorizzati questanno faranno le valigie.
«Io andrò in missione per conto della società, e non solo. Il lavoro di valorizzazione dei giovani è riuscito, tanto che il Pescara riprenderà i suoi baby Zarini e Di Girolamo, mentre il Siena prenderà Regner, il trequartista argentino classe 89 che sta facendo cose straordinarie. Diventerà il nuovo Correa. Ce lo hanno chiesto anche Ravenna e Salernitana, vedremo che strada prenderà».
O. D'An. Mercoledi, 14 Maggio 2008
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