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Quelle scene da far-west annunciate (e non capite)...
di Gianluca Giandomenico
Squilla il telefono: "Direttò, c'è un sito che ti ha risposto, vai a vedè...". Vado, vedo, rido. E' vero. C'è un sito del fermano che ha titolato così: "Fermana - Ancona finisce due pari. Al novantaquattresimo. Dedicato a chi diceva che era tutto già scritto...". Il nome dell'autore non lo citiamo sennò si monta la testa. Vi dico solo come chiude l'articolo: "E' una strada lunga, ma alla fine c'è sempre lo stesso traguardo, la promozione. Quella che squadra e tifosi della Fermana, francamente, meritano pienamente. No, non era vero che questo finale di campionato era già tutto scritto. Ci sono ancora molte pagine da scrivere. Il lieto fine è ancora possibile". Ebbene, detto da un giornalista-tifoso che sul proprio profilo di Facebook ha il logo della Fermana...Come il logo della Fermana ha un tizio che mi ha apostrofato via web "sei un infame!". E per cosa? Per aver ipotizzato (in un editoriale) che la partita potesse essere già scritta? Ebbene, la mia sensazione si è rivelata sbagliata, ma se io auspicavo tutto questo era per evitare proprio le scene ignominose viste ieri, la caccia all'uomo, un operatore della Rai colpito a terra, una folla a bordo campo con l'elmetto in testa, bombe carta, un ristorante devastato, Fermo messa a ferro e fuoco...Non vi basta? Ho scritto: "Ma vi immaginate cosa potrebbe accadere se domenica al Recchioni non dovesse uscire il segno 1 contro una squadra già promossa in serie D?". Ora non solo lo immaginate, ma è sotto i vostri (nostri) occhi. Ecco perchè auspicavo "meglio se domenica alla fine della contesa a vincere siano entrambe le squadre e le due splendide tifoserie, unite in un abbraccio alla volemose bene con la serie D come vessillo".
E questo 3D ora si avvia verso la chiusura visto che siamo arrivati al punto... a quei play off che attendavamo oramai da mesi.
E' finito il campionato. Un campionato di cui si ricorderanno su tutto le "lamentazioni" del presidente dorico Marinelli e di quello fermano Ferrante.
E' da ancor prima dell'inizio del torneo che piangono. Li abbiam sentiti dibattere, prendendosi sul serio nonostante la loro evidente povertà interiore, di favoritismi e di altrui scorrettezze. Fermani contro dorici, dorici contro Fermani? In realtà, entrambi contro il calcio.
Ferrante e Marinelli sono stati maestri teorizzatori di complotti, di risultati taroccati, di biglietti non dati, di designazioni pilotate, di terreni resi impraticabili, di campi neutri a due metri da casa accettati per compiacere l'avversario.
Due persone inadeguate. Due persone, magari bravissime ed oneste, del tutto incapaci di fare i presidenti di due piazze come quelle che, alla fine, hanno finito per aizzare l'una contro l'altra.
Dall'eccesso di digos teorizzata da Ferrante al paragone tra Recchioni ed Heysel di Marinelli.
Alla fine a prendere il daspo è stato il nostro mite presidente, che dopo essersi sentito ripetere "incivile aggressione" dagli Ameri e Ciotti de noantri ha (mal) pensato bene di compiere un gesto altamente simbolico: quello di staccare il filo del loro microfono.
Gesto censurabile? Certo. Ma chi diffiderà quei due presidentucoli che come zitelle isteriche hanno ignobilmente gestito il pre ed il post partita di Fermana-Ancona?
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