| Non è facile descrivere alla generazione cremisi piu' nuova, che cosa rappresentasse per noi (quelli del CUC e di quel tempo) Leonardo Del Dotto.
E' stato il presidente del Tole che portava al Della Vittoria almeno 1000 persone a domenica anche se l'avversario di turno era il Cascinare o il Casette D'Ete.
E' stato il presidente di quei tifosi cremisi che in almeno 5.000 invasero Macerata in occasione del mitico spareggio con il Corridonia.
E' stato il presidente del Tolentino che riscoprì l'importanza ed il valore del settore giovanile.
E' stato, prima di tutto, comunque, un tifoso sfegatato del Tolentino ed amante di quel calcio che non c'è più. Questa passione unita alla sua innata generosità lo portò ad essere il piu' tifoso dei tifosi assumendo la presidenza del Tole.
Sembra un caso...ma probabilmente non lo è. E' solo il segno dei tempi. Nel calcio del post moggiopoli, dei Corona insigniti di presidenze onorarie non c'era più probabilmente posto per gente come lui, come Pietro Durastanti e come Giovanni Compagnucci.
Forti del loro carattere e dei loro valori sembra che abbiano scelto proprio questo momento per andarsene!
Non è un caso se alla fine le ingenti somme di denaro "buttate" nel calcio da Leonardo trovarono i massimi splendori e, con loro, i migliori risultati quando il colore cremisi ammantava gente dal cuore d'oro e dagli alti valori etici (Durastanti, Compagnucci, Salvi, Gussoni, Catasta, Cimarelli, Grilli, Checco Antinori ed altri ancora).
Di lui ricordo due cose fondalmente, oltre alla generosità con cui (insieme a Libero Gentili) affrontò l'avventura calcistica mettendoci cuore e soldi (cosa sconosciuta ai parvenues dell'oggi!). Da un lato, la serenità con cui prendeva ciò che quel calcio, a cui dava tanto, gli restituiva, senza mai eccedere nè nei momenti bui nè nei momenti belli. Dall'altro, mai dimenticherò la luce che si accendeva nei suoi occhi quando, noi tifosi, gli chiedevamo un piccolo contributo per preparare la coreografia per la gara della domenica: ci ringraziava e mai dimenticheremo il suo "dacete foco a tutto vardasci, poi anche se se perde adè lo stesso, grazie!".
Mai ti dimenticheremo e sempre ti saremmo grati per aver interpretato nel migliore dei modi quei valori del calcio che sentiamo scomparire pian piano e che rendevano il calcio vicenda umana e fenomeno sociale, che consentivano ad una comunità di sentirsi tale in nome del colore cremisi.
Un particolare sentimento di vicinanza va - di cuore - ai familiari di Leonardo che con lui hanno condiviso anni di grande e stancante malattia. Sappiamo bene che il nostro affetto non potrà ripagarvi degli sforzi e del dolore che la vita vi ha riservato.
Ciao Presidè!
APPELLO ALL'UST: RICORDATE COME MERITA LEONARDO DEL DOTTO!
Edited by ZIO CORE - 20/3/2010, 02:28
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