| ARRONE: E' ALLARME ROSSO
Solamente qualche giorno fa aveva fatto sapere di voler restare in Valnerina nonostante l'amministrazione comunale non appoggiasse a pieno il suo progetto e poi che avrebbe lasciato Arrone a partire dalla prossima stagione. Invece il patron Maurizio Gambino ci ha ripensato e ha deciso di abbandonare tutto fin da subito.
E' lo stesso presidente, di comune accordo con gli altri soci, a farlo sapere attraverso un comunicato stampa "shock" nel quale vengono spiegate le motivazioni di tale decisione "Il Consiglio direttivo del G.S. Arrone - scrivono - nella riunione del 19 giugno, susseguente ad un incontro tenutosi in data 17 giugno con alcuni esponenti del Comune di Arrone ed alcuni rappresentanti delle forze imprenditoriali del territorio, da cui non è emersa la volontà di una condivisione del progetto (potenziamento del settore giovanile e conseguente costruzione di adeguate strutture) che il gruppo dirigente aveva chiesto con forza, ha preso atto della indisponibilità ed ha, a malincuore, preso la decisione di rinunciare a proseguire nell'attività sportiva con il G.S. Arrone".
Il titolo sportivo verrà ceduto, a titolo gratuito, nelle mani del sindaco. La decisione verrà ufficializzata il 30 giugno quando all'assemblea dei soci, Maurizio Gambino, Giorgio Petrelli, Sandro Citarei, Fiorello Fioretti ed Antonello Trincia si presenteranno come dimissionari con la contemporanea consegna del titolo al Comune di Arrone.
"E' doveroso, però, fare alcune precisazioni - continua il comunicato - L'ingresso di coloro che rappresentano il gruppo dirigente dimissionario era avvenuto alla vigilia della scorsa stagione agonistica non senza aver prima risolto problemi di non poco conto ma con un progetto preciso che era stato condiviso dal Comune di Arrone che, da parte sua, si era impegnato per sostenere ed appoggiare quelle idee che avevano come obiettivo il potenziamento delle infrastrutture sportive che dovevano consentire un potenziamento del settore giovanile e l'affiancamento di alcune forze imprenditoriali per un più facile inserimento nel territorio oltre che di aiuto nell'attuazione delle strategie societarie. Ad oggi, però, i cinque animatori dell'iniziativa hanno registrato solo promesse nonostante la serietà e la capacità dimostrata nell'onorare gli impegni economici assunti, anche quelli relativi a passate gestioni, e nel centrare quegli obiettivi sportivi prefissati come il diritto di disputare un altro campionato di serie D".
Gambino e la dirigenza amaranto, nonostante tutto, hanno proseguito con le proprie risorse e la propria confidando negli ultimi mesi in un cambio di rotta. E' per questo che hanno lavorato nella costruzione di una squadra competitiva e sono intervenuti sul potenziamento del settore giovanile ricorrendo ad una collaborazione di prestigio e di grande professionalità "ma di fronte all'insensibilità - proseguono - ed alla chiusura dell'amministrazione comunale e degli imprenditori locali e, quindi, all'impossibilità di dare gambe al progetto per la mancanza soprattutto di impianti sportivi, si è presa la decisione, con grande rammarico, di soprassedere e di rinunciare a proseguire nell'indifferenza e nella insensibilità istituzionale. Del resto risulta improponibile potenziare il settore giovanile (10 squadre) dovendo utilizzare un solo campo, quello di Arrone, costringendo i ragazzi ad allenarsi in orari indecenti soprattutto nel periodo invernale. Ed anche su questo versante i rappresentanti della compagine societaria hanno dovuto registrare l'insensibilità delle amministrazioni comunali limitrofe che solo per ridicole rivalità di campanile hanno ostacolato, e continuano a farlo, la crescita di un movimento che potrebbe essere interessante per tutte le comunità che insistono in Valnerina. Nell'ufficializzare la decisione, però, gli esponenti societari vogliono ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a vivere una stagione ricca di soddisfazioni condivise, purtroppo, con una piccola rappresentanza della gente di Arrone e da quella dei comuni limitrofi, iniziando dai tecnici, dai giocatori per continuare con i dirigenti e con tutte quelle persone che hanno seguito con interesse ed affetto le sorti del sodalizio amaranto. Un ringraziamento, infine, viene riservato a tutti coloro che hanno dato corpo ed anima ad un altro progetto "Valnerina In...". Con la convinzione di aver dato tutto quello che era nelle nostre disponibilità e possibilità gli esponenti del Consiglio direttivo augurano al G.S. Arrone ed alla nuova dirigenza le migliori fortune per un futuro ancor più ricco di soddisfazioni" il tutto firmato il Consiglio Direttivo del G.S. Arrone Calcio.
Il Fano vuole da Ambrosini
una risposta in tempi rapidi
FANO - Se Ambrosini intende giocare nel Fano, dovrà farlo sapere nelle prossime ore. Diciamo di qui alla fine del week end, termine oltre il quale il club granata fa capire che si dedicherebbe ad altra pista.
Premesso che Ambrosini resta l'obiettivo, la sensazione trasmessa da via Gozzi è che si voglia attribuire all'affare l'importanza che merita, senza però esagerare. L'esigenza è anche un'altra. Con il budget decurtato di un terzo, il Fano ha bisogno di stimare con esattezza la portata delle diverse operazioni, in questo senso strettamente concatenate. E' questa anche la ragione per cui al centrocampista si penserà solo dopo. Per adesso, su questo fronte, si può solo cogliere il gradimento per Costa e Ferreyra della Renato Curi o per Vitali della Sangiustese, se mai il club rossoblù dovesse lasciarlo libero.
In difesa Fenucci, Committante e Bolzan restano i preferiti pressappoco in quest'ordine. Intanto Bellocchi ha privilegiato l'offerta del Chieti proprio a quella della Renato Curi, che s'è consolata con Puglia e Pazzi (altri ex granata). Su Chiarabini c'è ora il Sansepolcro, Ianni è corteggiato dall'Orvietana, Bellagamba conteso da Biagio Nazzaro e Castelfrettese, che ha preso Marchegiani.
A.A.
|
